Il 23 e 24 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera

Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni (elenco dei luoghi e modalità di partecipazione, consultabili su www.giornatefai.it).

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese. Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo”, a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di Delegati e Volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio. Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Le parole del Presidente del Fondo per l’Ambiente Italiano Marco Magnifico in occasione della XXXII edizione delle Giornate FAI di Primavera: “Raccontare il patrimonio culturale per educare la collettività a proteggerlo e a prendersene cura: da questa necessità nacquero nel 1992 le Giornate FAI di Primavera dando vita, e poi corpo, e poi forza ad una impressionante struttura di volontariato – le Delegazioni del FAI -, che con entusiasmo e pervicacia eccezionali in questi trentadue anni hanno aperto al pubblico 15.540 luoghi dimenticati o difficilmente visitabili raccontandoli, appunto, con semplicità e passione a ben 12 milioni e 515.000 di cittadini. Ai benefici di questo raccontare se ne è ora aggiunto un altro: quello della fisicità e del ruolo che essa ha per un vero apprendimento.”

Ecco alcune delle aperture più interessanti in Basilicata:

MATERA
La città invisibile: Borgo La Martella
Sulla scia delle celebrazioni per il settantesimo anniversario della sua fondazione, per le Giornate FAI di Primavera 2024 sarà visitabile il borgo rurale La Martella (1952), realizzato a pochi chilometri da Matera su progetto di un gruppo di architetti romani, tra cui Ludovico Quaroni e Federico Gorio. Il borgo presenta una struttura urbanistica di impostazione popolare, che evoca quella dei Sassi, ma innovativa e articolata, che sfrutta il concetto e le teorie anglosassoni della neighborhoodunit. Nel cuore di una realtà contadina del Sud dell’Italia si tenta di applicare, secondo l’auspicio di Adriano Olivetti, un modello nordamericano desunto dalle esperienze del New Deal, in particolare della Tennessee Valley Authority. L’impianto pone al centro, nella parte alta del colle, i servizi collettivi con la chiesa dominante, il centro civico e le case disposte lungo strade sinuose che assecondano l’orografia del luogo, determinando una ricca articolazione degli spazi-vicinato. Il borgo La Martella si configura come un tentativo di trasporre in un nuovo tessuto urbano l’anima dei Sassi, la città invisibile. Esempio emblematico è il Teatro Quaroni, concepito privo di poltrone nella platea perché fossero gli abitanti stessi a portare le sedie da casa. A Quaroni si deve anche la Chiesa di San Vincenzo de Paoli, dove il razionalismo della struttura è compensato dalla bellissima decorazione fatta di maioliche colorate dei Fratelli Cascella.
Palazzo della Bonifica
Progettato dall’ingegnere Vincenzo Calia con l’aiuto del fratello architetto Pietro, il palazzo del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto sorge nel secondo Dopoguerra, quando Matera fu sottoposta a una riorganizzazione urbanistica che portò alla creazione di nuovi rioni, borghi rurali ed edifici di pregio sia pubblici che privati, ancora oggi oggetto di studio. Il complesso è caratterizzato, per il piano terra, da un rivestimento in pietra calcarea, chiaro omaggio alla tradizione locale, mentre il primo piano ha l’intonaco nel tipico verde chiaro degli edifici della Bonifica. In ottimo stato di conservazione, la struttura presenta al suo interno un salone centrale che ospita le opere di grandi dimensioni degli artisti Mario Prayer, Carlo Striccoli e Vincenzo Ciardo. Dallo stile razionalista, il palazzo del Consorzio di Bonifica è un edificio in cui forma e funzione si sposano perfettamente. In occasione delle Giornate FAI sarà possibile scoprire la storia architettonica dell’edificio e quella istituzionale del Consorzio di Bonifica.

CALCIANO (MT)
Calciano città del miele
Situato all’interno del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, Calciano è posizionato su una collina, circondata da campi coltivati e ulivi, che si affaccia sulla valle del Basento. Di origini antichissime, i ritrovamenti archeologici testimoniano la presenza di un insediamento dal V sec. a. C, probabilmente dove sorge il paese attuale. Interessanti i ruderi del castello, che ricordano l’antico borgo medievale “Caucium”, costituiti da una fortificazione, la chiesa dedicata a Santa Maria della Rocca e la cinta di Santa Caterina. Al centro del paese di rara bellezza la cinquecentesca Chiesa Madre dedicata a San Giovanni Battista che custodisce gli affreschi provenienti dalla chiesa della Rocca, databili tra il XIII e XIV secolo, oltre a un trecentesco crocifisso in rame in stile bizantino e la splendida scultura lignea dell’Annunziata realizzata nella stessa epoca. Riconosciuta “Città del Miele” dal 2018, Calciano può vantare anche un’importante produzione di Olio Extravergine, che ha ottenuto premi come il Premio Olivarum; la produzione di grani antichi, come il grano Senatore Cappelli; gli allevamenti di Bovini Podolici allo stato brado; la produzione di prodotti da forno e la cultura della pasta fatta in casa. In occasione delle Giornate FAI sarà possibile scoprire la storia del borgo attraverso la visita ai suoi luoghi più identitari e il racconto del suo tessuto produttivo.

PISTICCI (MT)
Passeggiata nei Rioni Terravecchia e Dirupo
Durante le Giornate FAI di Primavera 2024 si potrà percorre il centro storico di Pisticci, che sorge sulla cresta argillosa del monte Finese, immersa in un paesaggio dai versanti irregolari con profonde scanalature, i calanchi. L’abitato urbano è dislocato sulle tre vette del monte: Serra Cipolla, centro storico con i Rioni Terravecchia e Dirupo; Serra Monte Corno, con l’antico nucleo abitativo del Casale, sede di un monastero prima bizantino, poi basiliano, infine certosino; Serra San Francesco, con il convento di Santa Maria delle Grazie. Il dissesto idrogeologico e le frane, soprattutto quella del 9 febbraio 1688 nella notte di Santa Apollonia, hanno influenzato lo sviluppo urbanistico di Pisticci. La frana causò lo spostamento della parte sud-occidentale di Serra Cipolla, causando vittime e dividendo il centro storico in due: Rione Terravecchia in alto e il Rione Casalnuovo, detto Dirupo, ai suoi piedi. Questo evento ha portato a cambiamenti nelle tecniche edilizie, determinando il passaggio dall’originario impianto a corte all’impianto a schiera solidale: le abitazioni bianche a capanna, chiamate “làmmie”, si dispongono l’una accanto all’altra, riflettendo una nuova architettura cittadina. Partendo dalla panoramica Piazza XI febbraio, in Terravecchia, su cui si affaccia la maestosa Chiesa Madre, edificata nel 1455 e di impianto romanico pugliese, il cammino attraverso i bianchi filari di “làmmie” continuerà verso Palazzo De Franchi, la Cappella dell’Annunziata, del 1444, caratterizzata da un portale d’accesso in pietra calcarea impreziosito da due colonnine sormontate da capitelli di stile corinzio e trabeazione di formelle a motivo vegetale, e i resti del Castello normanno. La visita si concluderà nel Rione Dirupo con la visita alla Chiesa della Immacolata Concezione, fondata intorno 1544, dalla pianta a croce latina, con un altare barocco, una stupenda tela della Vergine e un prezioso soffitto ligneo del ‘700 dipinto a tempera a forma di carena di nave, il cui andamento ricurvo è in armonia con la facciata.

IRSINA (MT)
Borgo di Santa Maria D’Irsi
Situato nell’agro di Irsina, il Borgo di Santa Maria d’Irsi può essere considerato come una piccola città progettata e disegnata secondo le più moderne concezioni ispirate dall’ente Riforma Fondiaria. Prescindendo da alcune attività produttive e dai pochi residenti rimasti, il borgo, è un luogo quasi del tutto spopolato e in uno stato di semi abbandono. Tuttavia resta di grande interesse la sua storia urbanistica e, in occasione delle Giornate FAI, sarà possibile scoprirne tutti i dettagli.

STIGLIANO (MT)
Pistacchieto sul Torrente Sauro
Abitato già in epoca Longobarda, Stigliano, che domina la valle della Provincia di Matera, ha origini molto antiche. Ma la sua maggiore importanza la raggiunse nella prima metà del Seicento quando divenne capoluogo di Provincia. Ricco di palazzi nobiliari decorati con portali in pietra e numerose chiese che ospitano bellissime opere d’arte, in occasione delle Giornate FAI verrà proposta al pubblico una visita eccezionale: un percorso all’interno del Pistacchieto Colangelo-Ricciuti. Straordinario esempio di riconversione di un’antica azienda agricola lucana e di riuscito connubio fra tradizione e ricerca, con i suoi 30 ettari e le sue 6000 piante, il Pistacchieto Colangelo-Ricciuti, è diventato, in trent’anni, una delle più vaste coltivazioni a filari italiane.

ROTONDELLA (MT)
Palazzo Ielpo e Torre San Severino
Rotondella, definito il “Balcone dello Jonio”, è uno dei borghi più belli d’Italia. Il paese, che si percorrerà durante le Giornate FAI di Primavera 2024, si contraddistingue per la sua avvolgente rotondità, che con dolcezza conduce verso vicoli, palazzi, chiese e cappelle. Si potrà visitare Palazzo Ielpo, edificato dal negoziante Nicola Ielpo da Lauria nel 1901, il più recente nel contesto dei palazzi del XVI secolo, come Palazzo Rondinelli e Palazzo Albisinni. Nicola Ielpo, direttore della Zecca d’Italia dal 1979 al 1999, fu l’ideatore della 500 lire con il brevetto per la produzione della moneta bimetallica e un’importante figura nella storia dell’Unione Europea: fu infatti sua l’idea di animare, nel 1991, un gruppo di lavoro che avrebbe deciso la forma, il peso e i materiali dell’Euro. Ielpo, prima della sua scomparsa nel 2012, ha donato al Comune di Rotondella e a tutti i cittadini la sua collezione di monete e il palazzo, dove è stato allestito il Museo Numismatico. Il museo, aperto al pubblico il 21 ottobre 2023, ospita una collezione considerevole, che permette di ripercorrere momenti memorabili della storia italiana, della cultura e dello sport; al termine della visita si potrà “portare a casa una moneta” ricalcando con matite e fogli copiativi le facce delle medaglie e monete esposte. Poco distante la passeggiata proseguirà alla austera e imponente torre San Severino, ciò che rimane della torre di avvistamento fatta costruire nel 1518 dal Principe di Salerno, Ferrante Sanseverino: il pubblico potrà accedere all’interno dell’edificio e sul terrazzo, di solito non visitabile.

POTENZA
Palazzo del Governo tra rigore e splendore
Durante le Giornate FAI di Primavera 2024 aprirà l’imponente Palazzo del Governo di Potenza, nel cuore della città, sede della Prefettura. La visita permetterà di scoprire, oltre alle funzioni e alle attività di questa istituzione, le fasi architettoniche dell’edificio, sorto sulle spoglie del duecentesco convento francescano, quando la città di Potenza, nel 1807, è stata nominata capitale della provincia di Basilicata con l’editto di Giuseppe Napoleone. Rimaneggiato nei secoli, ampliato e ricostruito in seguito al devastante terremoto del 1857, dopo il sisma del 1980 e i conseguenti interventi di ristrutturazione il palazzo è stato inaugurato il 23 novembre del 1983 alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il prospetto principale presenta un piccolo avancorpo – bugnato per quasi metà dell’altezza, con lesene giganti per la restante parte – che denuncia l’ingresso principale a tutto sesto con colonne binate sui due lati. Il portale di ingresso si apre su un prospetto a bugne. La facciata è scandita da lesene con capitello corinzio, che inquadrano le finestre e i balconi del secondo piano, sormontati da un frontoncino rettangolare, e termina con il timpano con l’orologio. Tra mobili e complementi d’arredo di epoca compresa tra la fine del XVIII e l’inizio del XX secolo, il palazzo conserva pregevoli opere di artisti come Vincenzo Marinelli e Michele Giocoli. La visita consentirà di accedere ad uno dei luoghi nevralgici della Prefettura, la Sala Italia, e ai saloni di rappresentanza solitamente inaccessibili, fino alla stanza del Prefetto, dove sarà possibile ammirare il dipinto in cui è raffigurata la visita di Zanardelli in Basilicata di Michele Tedesco.

PIETRAPERTOSA (PZ)
Arabata di Pietrapertosa
Si potrà scoprire l’antica Arabata di Pietrapertosa, uno degli insediamenti arabi più interessanti della Basilicata interna, composto da un fortilizio con il castello e le piccole case addossate alla roccia, con i muri in pietra e le minuscole aperture, affacciato sul suggestivo scenario delle Dolomiti Lucane. La storia di Pietrapertosa, uno dei borghi più belli d’Italia, è legata a quella delle popolazioni arabe che la invasero. Nell’838 i Musulmani di Sicilia, battute con incendi, saccheggi e rovine, le guarnigioni greco-longobarde dei castelli di Gallipoli e Castelbellotto, sconfissero la guarnigione longobarda di Pietrapertosa e ne fecero il fortilizio saraceno della Lucania. Costruirono ai piedi del castello le proprie abitazioni: il loro insieme è oggi denominato Arabata o Rabata. Le case erano di forma rettangolare, con due sole aperture praticate ai lati più corti, la porta d’ingresso bassa e stretta e l’altra apertura che immette nell’ostiello, da cui si può fuggire in caso di pericolo. Le abitazioni, sempre poste in alto, hanno un’alta scalinata d’accesso. Non hanno né camino né finestre; un foro nel tetto serve da lucernario (“cirnale”) e da camino. I muri sono senza intonaco e la copertura è in lastre di pietra.

Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero a partire da 3€ utile a sostenerela missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi, e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali. Inoltre, fino al 31 marzo 2024 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.

Elenco completo dei luoghi aperti in Basilicata e modalità di partecipazione all’evento su
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=BASILICATA
IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito
i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione.
Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.
Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI.Dal 18 al 24 marzo, come ormai da oltre 10 anni, la Rai sarà in prima linea al fianco del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico. Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli Italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2024, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del servizio pubblico.

Le Giornate FAI di Primavera 2024 sono rese possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate:
Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, da oltre dieci anni preziosa sostenitrice dell’iniziativa, presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili – esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico – e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela della cultura, della natura e del territorio italiani.
Dolce&Gabbana, la casa di moda che fin dalla sua fondazione riconosce e promuove le eccellenze artigiane italiane e le bellezze artistiche e architettoniche del territorio,per il primo anno Partner della Fondazione. Una speciale collaborazione basata sui valori comuni di italianità, cultura, tradizione, educazione e bellezza.
Fineco, una delle principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che la cura e il valore del patrimonio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese. Per questo motivo la Banca è Main Sponsor delle Giornate FAI di Primavera dal 2020.
Edison, azienda energetica con 140 anni di storia impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e sociale presenti nel nostro Paese, è da sempre vicina al FAI e lo accompagna nel suo percorso di transizione ecologica ed energetica. In occasione delle Giornate FAI di Primavera aprirà la Centrale idroelettrica di Quassolo (TO) e quella di Ponte Giulio a Montereale Valcellina (PN) e, grazie all’apertura dell’Energy Center del Politecnico di Torino, saranno visitabili le Officine Edison, in cui l’azienda sviluppa i suoi progetti innovativi.
Grazie anche a Domal, azienda produttrice di serramenti in alluminio parte del Gruppo Hydro, molto sensibile ai temi di sostenibilità e impatto ambientale, Corporate Golden Donor del FAI dal 2023 e per il primo anno sostenitrice delle Giornate FAI di Primavera.
Si ringrazia, inoltre, l’Ippodromo Snai San Siro di Milano per la speciale apertura dell’impianto e il prezioso sostegno locale che si rinnova dal 2018.

Si ringrazia la Commissione europea, che collabora da anni alle Giornate FAI attraverso l’Ufficio di Rappresentanza in Italia. Ventuno siti storici, artistici e culturali destinatari di finanziamenti europei saranno visitabili a testimonianza dell’impegno dell’Europa nella salvaguardia e sviluppo del patrimonio culturale italiano ed europeo.
Le Giornate FAI di Primavera 2024 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, di Regione Basilicata, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.
Si ringraziano la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, da tempo al nostro fianco con i suoi volontari e il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo.
Un grazie sentito anche al Fondo Edifici di Culto per aver averci concesso l’apertura di alcune chiese di sua proprietà.
Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata.

Grazie di cuore alle 134 Delegazioni, 112 Gruppi FAI, 94 Gruppi FAI Giovani e 10 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i Volontari attivi in Italia.Un ringraziamento anche ai 16.000 Apprendisti Ciceroni, Studenti appositamente formati in collaborazione con i loro Docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.
Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

In questa XXXII edizione delle Giornate FAI di Primavera la Basilicata si racconta attraverso 55 aperture straordinarie proposte dalle cinque Delegazioni territoriali e dai Gruppi con il coordinamento della Presidenza Regionale FAI Basilicata e naturalmente dal Bene FAI Casa Noha, che il 28 febbraio ha compiuto 10 anni. Una intensa opera di narrazione e valorizzazione, attuata grazie al coinvolgimento dei Volontari FAI attivi in Basilicata, delle Scuole, dei Comuni aderenti, delle Istituzioni civili ed ecclesiastiche e dei Privati, che rendono possibile il grande evento nazionale anche nella nostra Regione.
I paesaggi modellati dalle comunità nei tempi lunghi della Preistoria e della Storia e rappresentati attraverso le opere dei pittori e scultori, degli scrittori, degli architetti e urbanisti, dalla mano e dalla mente dell’Uomo, sono il contesto delle nostre aperture straordinarie che parlano di archeologia, architettura, agricoltura, arte e natura. Dalla storia dei palazzi a quella delle chiese, dai borghi immersi nel paesaggio urbano e rurale ai siti archeologici, dalle alture dell’Appennino lucano alle coste ionica e tirrenica, quasi ogni angolo della Basilicata è stato esplorato. È il patrimonio culturale di grande complessità e bellezza che in questa edizione ci proponiamo di far conoscere e valorizzare. È la nostra identità nell’intreccio di Storia e Natura.
Rosalba Demetrio, Presidente Regionale FAI della Basilicata

DELEGAZIONE FAI MATERA
Capo Delegazione Beatrice Volpe
Tra città e campagna. Per le Giornate di Primavera 2024, la Delegazione di Matera si muove tra contesto urbano e territorio, con alcune aperture inedite anche nei Sassi. Scopriremo il sito che ha ospitato l’ultima conceria cittadina, una grande cisterna che nel ‘500 riforniva d’acqua gli orti ai piedi della Cattedrale, la chiesa del quartiere degli Albanesi. Sempre nel Barisano, torniamo nella sede della Scaletta, nel palazzo Bronzini, per la mostra dedicata a Leonardo Sinisgalli e alla comunicazione come forma d’arte. La vernice dell’esposizione avverrà proprio in occasione della prima delle Giornate FAI di Primavera, e sarà integrata da uno spazio dedicato al rapporto tra il poeta-ingegnere e Matera. Salendo verso la Civita, entriamo nell’ampio atrio di Palazzo Santoro,costruito sulle mura difensive. Troveremo fortificazioni anche a Torre Spagnola, una delle masserie fortificate più belle dell’agro murgiano , ricca di storia e storie.
Si parlerà dello sviluppo agrario, in particolare nel Metapontino e dell’edilizia nel Dopoguerra nella sede del Consorzio di Bonifica di Basilicata, un palazzo tuttora in funzione. Da qui ci si può muovere verso la Martella, borgo rurale che è quasi un paese, progettato da grandi nomi (citiamo il solo Arch. Quaroni) e legato all’impegno per il Sud di Adriano Olivetti
Una proposta di FAI Giovani che farà scoprire anche una frazione rurale di Irsina, Santa Maria d’Irsi, preziosa testimonianza delle politiche agricole degli anni ’50. Sempre a Irsina, entreremo nella sala consiliare per ammirare i dipinti di pittori cileni.
Nel bellissimo centro storico i Volontari FAI apriranno alcune chiesette e un’antica forma devozionale in onore di San Rocco.
A Montescaglioso una lunga passeggiata dal sito archeologico di Difesa San Biagio porterà alle cantine di Porta Sant’Angelo, per concludersi in una chiesetta che in passato accoglieva i pellegrini.
ANTICA CONCERIA RINASCE
Via Casalnuovo, 31
Link di Google Maps:
https://maps.app.goo.gl/fRoR5iXuAvprg98k7

In occasione delle Giornate FAI di Primavera, oltre alla scoperta dei vari locali restaurati con grande cura e rispetto, saranno mostrati gli attrezzi dei conciatori Montemurro, ritrovati in situ. La posizione della struttura è un ottimo esempio del dialogo tra la città edificata e l’Altipiano Murgico, sede del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano. Un connubio sempre sorprendente tra l’opera dell’uomo e la natura.

CISTERNA RISONANTE
Via Fiorentini, 85
Link di Google Maps:
https://maps.app.goo.gl/1gDgZ2aLzCv3oYuP9

Questi ambienti, di proprietà demaniale e dati in concessione, sono stati restaurati con cura e presentano soluzioni innovative, con un gioco di suoni che simula il gocciolio dell’acqua, fondamentale per comprendere l’evoluzione geologica di Matera. La struttura ospita un’attività ricettiva. In occasione delle Giornate FAI di Primavera, la narrazione degli Apprendisti Ciceroni sarà accompagnata da poesie di Franco Palumbo (con registrazioni originali in dialetto, dalla voce dell’autore) e dello statunitense CidCorman. Le liriche raccontano la vita a Matera prima dello svuotamento dei Sassi, tra gli anni ‘50 e i primi anni ‘60. Partendo dalla grande cisterna, questi versi ricreano l’atmosfera dei rioni tipici di Matera, in un ambiente di grande suggestione.

PALAZZO DELLA BONIFICA
Via Annunziatella, 64
Link di Google Maps:
https://maps.app.goo.gl/U6ugEbydujKU9RkHA

Nel secondo Dopoguerra, Matera fu luogo di sperimentazione e innovazione architettonica. Vi giunsero grandi nomi dell’urbanistica e dell’architettura e furono realizzati nuovi rioni e borghi rurali tuttora oggetto di studi anche all’estero. Ma anche la città mutò il proprio volto, con la realizzazione di edifici di pregio sia privati sia pubblici. Il Consorzio di Bonifica è una delle principali strutture, ancora utilizzate.

PALAZZO FORTIFICATO
Piazza Duomo, 12
Link di Google Maps:
https://maps.app.goo.gl/1FhVbfFiTMxtUU9R9

Il Palazzo è al centro di un complesso lavoro di restauro. In occasione delle Giornate FAI di Primavera si potrà visitare l’androne, che immette sulla scala di accesso ai piani superiori. Un appartamento visitabile permette di osservare il massiccio spessore della base muraria di questo edificio.
Molti rimaneggiamenti interni hanno alterato l’originale impianto del palazzo, che resta comunque uno dei più significativi della città nel passaggio dal Medioevo all’età moderna.

SAN ROCCO DEGLI ALBANESI
Via Casalnuovo
Link di Google Maps:
https://maps.app.goo.gl/1eALhTaLNLQkVcMM8

Nel corso della visita, verrà raccontata la storia della chiesetta e del rione degli Albanesi (ma qui hanno abitato anche ebrei sefarditi espulsi dalla Spagna). Attualmente questo luogo sacro viene utilizzato, la prima domenica del mese, dalla comunità ortodossa presente in città. Durante le Giornate FAI di Primavera saranno esposti i loro arredi e paramenti sacri, ulteriore testimonianza della multiculturalità cittadina.

LA COMUNICAZIONE SECONDO SINISGALLI

Via sette dolori, 10
Link di Google Maps:
https://maps.app.goo.gl/1FhVbfFiTMxtUU9R9

Palazzo Bronzini, che conserva tracce di affreschi tardoseicenteschi, ha un valore fortemente simbolico per la storia di Matera nell’ultimo cinquantennio. Dai primi anni ‘70 è sede del Circolo La Scaletta, ben noto non solo in Italia. Il sodalizio scelse questo luogo per dare un forte segnale alla comunità, nel momento in cui i Sassi versavano in condizioni di abbandono dopo lo svuotamento concluso un decennio prima.

In concomitanza con le Giornate FAI di Primavera, sarà inaugurata una mostra dedicata al rapporto tra Leonardo Sinisgalli e la pubblicità. La sua creatività, unita alla conoscenza tecnica e alla profonda cultura, ha avuto esiti sorprendenti. Grazie alle nipoti di Sinisgalli, ci sarà un angolo dedicato al rapporto del poeta-ingegnere con Matera, con foto e documenti mai esposti o poco noti.

TORRE SPAGNOLA, UNA MASSERIA SEICENTESCA
Contrada Torre spagnola
Link di Google Maps:
https://maps.app.goo.gl/G9dgs42NDCBcrWhZ8

In occasione delle Giornate FAI di Primavera, oltre alla descrizione di uno dei più rilevanti esempi di masseria fortificata presenti in questa parte di Murgia tra Basilicata e Puglia, sarà possibile conoscere una parte del paesaggio agrario.
Torre Spagnola si trova in un’area a forte vocazione cerealicola, come indica lo stesso toponimo di Monte Granaro. Ma in zona esistono anche sorgenti idriche, fondamentali per gli allevamenti.

GRUPPO FAI GIOVANI DI MATERA
Capo Gruppo Carmelo Nicolò Benvenuto

LA CITTA’ INVISIBILE: BORGO LA MARTELLA
Borgo La Martella
Link su Google Maps:
https://maps.app.goo.gl/mQ36Yy2ffbJ6owwZA

Il borgo rurale La Martella (1952), realizzato a pochi chilometri da Matera su progetto di un gruppo di architetti romani, tra cui Ludovico Quaroni e Federico Gorio, condensa nell’articolata struttura urbana e nell’organizzazione dell’unità di vicinato l’ideale di una nuova struttura urbana e sociale in parte simile a quella dei Sassi – un borgo contadino dentro una struttura urbanistica di impostazione popolare, ma innovativa, che sfrutta il concetto e le teorie anglosassoni della neighborhoodunit.

LA BRIGADA PABLO NERUDA A IRSINA: MURALES
Corso Canio, 1
Link di Google Maps;
https://maps.app.goo.gl/NzjFf1V8yd9kFUuG6

Nel 1975, i giovani artisti della “Brigada Pablo Neruda” esuli in Italia, crearono una raccolta d’immagini nello stile muralista cileno che rappresentavano i problemi quotidiani vissuti in quel periodo di dittatura in Cile. Nel 1977 la Brigada Pablo Neruda arrivò a Irsina, in Provincia di Matera.

BORGO DI SANTA MARIA D’IRSI

Link di Google Maps:
https://maps.app.goo.gl/GP4tX3ZdHtKPLvmt8

Il Borgo di Santa Maria d’Irsi si trova in agro di Irsina, in località Matinelle, nella campagna sulla valle del torrente Basentello, affluente del fiume Bradano, alle pendici del Monte Irsi, sede di un antico santuario mariano oltre che d’insediamenti di età romana. Una piccola città progettata e disegnata secondo le più moderne concezioni ispirate dall’ente Riforma Fondiaria, come un compromesso tra il vivere le campagne e l’abitare la città.

IRSINA(MT)

DEVOZIONE POPOLARE A IRSINA.
Piazza Garibaldi
Link di Google:
https://maps.app.goo.gl/d55iVEZ2x2LVstfaA

L’apertura straordinaria nelle Giornate FAI di Primavera sarà dedicata alla visita delle piccole chiesette del centro storico, lontane dal circuito turistico della Concattedrale: la Chiese di San Rocco, di Santa Lucia, della Madonna del Carmine (o del Purgatorio), di San Francesco e di San Nicola. Per l’occasione sarà allestito un tradizionale altarino devozionale dedicato a San Rocco, che, ogni anno, a Ferragosto, le donne di Irsina preparano in onore del Santo, manifestazione spontanea della tradizione popolare e connubio unico tra culto religioso e festa laica.

MONTESCAGLIOSO(MT)

IL CUORE AGRICOLO DI MONTESCAGLIOSO

Difesa san Biagio – link di Google Maps:
https://maps.app.goo.gl/GUXLjfdqwrFRXBNq5
Cantine di Porta Sant’Angelo – link di Google:
https://maps.app.goo.gl/Qu5SQF4FpVeTxeGTA

L’itinerario sarà caratterizzato da una lunga passeggiata (divisa in zona periurbana e zona urbana) che ci farà scoprire ed apprezzare i luoghi di produzione e devozione presenti nel territorio di Montescaglioso fin dall’antichità.
Dagli scavi archeologici di Difesa San Biagio, antichissimi luoghi di produzione olivicola, si arriverà alle cantine di Porta Sant’ Angelo, ancora usate oggi per la produzione del vino, per chiudere la giornata in musica come antichi viandanti presso la Chiesa dell’Hospitale dell’Annunziata, in passato luogo di accoglienza dei pellegrini.

GRUPPO FAI DI FERRANDINA

POMARICO(MT)

LA PIANA: ORIGINI, STORIA E RICORDI
Rione Castello

L’intento di queste nuove Giornate di Primavera è far rivivere ai nostri visitatori l’atmosfera di quello che fu il cuore pulsante del paese. Il nostro viaggio inizierà dall’Anfiteatro della SS. Addolorata. Fu realizzato nel 2006 come opera di risanamento urbano, avvenuta a seguito dell’evento sismico del 1980 che ha deturpato il centro storico, rendendo inagibili alcuni dei suoi beni architettonici di maggior pregio; uno di questi è il Palazzo nobiliare di proprietà della famiglia De Cicco, che si stagliava in questa parte del rione, cingendo la piazza della SS. Addolorata insieme alla Torre dell’Orologio e al resto delle cellule edilizie formatesi a ridosso della chiesa. Da qui ci sposteremo prima nella chiesa dell’Addolorata, poi nel piazzale dove sorgeva la prima Chiesa Madre, di cui mostreremo l’impianto originale tramite rappresentazioni grafiche, e poi nella Chiesa del Monte dei Morti. Il percorso si concluderà con la visita ai ruderi di quello che fu il “Castello” di Pomarico, ovvero il maniero costruito per volere di Roberto il Guiscardo, la cui dominazione durò dal 1057 al 1085.

STORIA DELLE CONFRATERNITE RELIGIOSE
Centro storico

Le varie Confraternite, facevano riferimento alle varie chiese di appartenenza, e si distinguevano con il colore dell’abbigliamento. Partecipavano ai riti religiosi della propria chiesa, ai funerali dei propri confratelli, e insieme alle altre congregazioni ai riti religiosi che riguardavano tutta la comunità.

Durante le Giornate FAI, i visitatori verranno accompagnati dai Ciceroni, che racconteranno la storia, i costumi e l’impegno sacramentale delle varie Confraternite nella comunità.

DELEGAZIONE FAI DI POTENZA
Capo Delegazione Mara Romaniello

Per le Giornate FAI di Primavera, dopo l’apertura del Campus di Macchia Romana delle GFA 2023, la Delegazione di Potenza torna nel centro storico, con il supporto del Gruppo FAI Giovani di Potenza, proponendo una doppia apertura: il Palazzo della Prefettura e il Chiostro della Chiesa di San Francesco.
Si tratta di due aperture strettamente connesse e che intendono restituire uno spaccato della storia antica della città, dal momento che l’area che occupava il Convento di San Francesco, cui afferisce il Chiostro, è la stessa che oggi occupa il Palazzo della Prefettura.
I due edifici si affacciano sul lato nord della piazza principale di Potenza, dedicata a Mario Pagano e oggi nota a tutti proprio come Piazza Prefettura.
Il racconto di questi due importanti edifici e della storia legata alla loro funzione e alle loro vicende architettoniche verrà affidato ad un cospicuo gruppo di Apprendisti Ciceroni, provenienti dal Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco” per la Prefettura e dall’Istituto di Istruzione Superiore “Da Vinci-Nitti” per il Chiostro di San Francesco.
Sarà così possibile conoscere le vicende che hanno portato alla realizzazione del Palazzo del Governo laddove prima sorgeva l’ala occidentale del Convento, visitare la stanza del Prefetto e comprendere le funzioni principali svolte dall’Istituzione che rappresenta; inoltre saranno aperti al pubblico i saloni di rappresentanza, ricchi di arredi e di opere d’arte, luoghi che hanno ospitato alcuni dei protagonisti della storia del nostro Paese. Una chicca di questa apertura sarà il momento dedicato alla collezione di tappeti del Prefetto, parte di un più ampio nucleo composto da un centinaio di pezzi circa provenienti da differenti regioni dell’Anatolia e del Caucaso, databili tra il XVIII e il XIX secolo.
Nelle immediate vicinanze si svolgerà l’apertura del Chiostro del Convento di San Francesco dove verrà allestita una piccola mostra documentaria. Saranno inoltre illustrate alcune delle principali opere situate nell’adiacente chiesa. Quello di San Francesco è infatti uno dei primi insediamenti francescani sorti in Basilicata, nella seconda metà del XIII secolo, appena fuori la cinta muraria, e conserva alcune opere di particolare pregio come il Martirio di San Sebastiano del pittore lucano Giovanni Todisco del 1550 nonché alcuni affreschi come quello che rappresenta le figure di San Francesco e Santa Chiara e l’icona bizantina del XIII secolo con la cosiddetta “Madonna del Terremoto”.
Entrambe le aperture si svolgeranno per l’intera giornata sia del sabato che della domenica.

POTENZA

Palazzo del Governo tra rigore e splendore

Durante le Giornate FAI di Primavera 2024 aprirà l’imponente Palazzo del Governo di Potenza, nel cuore della città, sede della Prefettura. La visita permetterà di scoprire, oltre alle funzioni e alle attività di questa istituzione, le fasi architettoniche dell’edificio, sorto sulle spoglie del duecentesco convento francescano, quando la città di Potenza, nel 1807, è stata nominata capitale della Provincia di Basilicata con l’editto di Giuseppe Napoleone. Rimaneggiato nei secoli, ampliato e ricostruito in seguito al devastante terremoto del 1857, dopo il sisma del 1980 e i conseguenti interventi di ristrutturazione il palazzo è stato inaugurato il 23 novembre del 1983 alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il prospetto principale presenta un piccolo avancorpo – bugnato per quasi metà dell’altezza, con lesene giganti per la restante parte – che denuncia l’ingresso principale a tutto sesto con colonne binate sui due lati. Il portale di ingresso si apre su un prospetto a bugne. La facciata è scandita da lesene con capitello corinzio, che inquadrano le finestre e i balconi del secondo piano, sormontati da un frontoncino rettangolare, e termina con il timpano con l’orologio. Tra mobili e complementi d’arredo di epoca compresa tra la fine del XVIII e l’inizio del XX secolo, il palazzo conserva pregevoli opere di artisti come Vincenzo Marinelli e Michele Giocoli. La visita consentirà di accedere ad uno dei luoghi nevralgici della Prefettura, la Sala Italia, e ai saloni di rappresentanza solitamente inaccessibili, fino alla stanza del Prefetto, dove sarà possibile ammirare il dipinto in cui è raffigurata la visita di Zanardelli in Basilicata di Michele Tedesco.

CHIOSTRO DI SAN FRANCESCO
Piazza Mario Pagano
Piazza Mario Pagano è situata nel cuore della città di Potenza, lungo la centrale via Pretoria.

Nelle adiacenze di piazza Mario Pagano si erge la chiesa di San Francesco, un tempo collegata con il relativo convento. La ricostruzione che seguì l’incendio del 1912 portò alla creazione del vicolo Ascanio Branca, a separare il Convento dalla Chiesa. Questa, sorta sui resti di un antico oratorio protoromanico, conserva alcuni elementi di epoca angioina. Una porta lignea intagliata e traforata, incorniciata da un portale in pietra calcarea, accede all’ala superstite del chiostro cinquecentesco, fatto ricostruire dai conti Guevara.È questo l’unico elemento dell’antico convento fondato nel 1265.

GRUPPO FAI DEL LAGONEGRESE
Capo Gruppo Giuseppina Troccoli

CASTELLUCCIO INFERIORE(PZ)

CHIESA DELLA SS.ANNUNZIATA – CAPPELLA DI SANT’ANNA E PORTALI GENTILIZI
Via Sante Roberti

Durante queste due Giornate FAI i visitatori scopriranno un luogo solitamente chiuso, la Chiesa dell’Annunziata, ricco di testimonianze storico-artistiche, tra cui la statua polimaterica della Madonna con Bambino, della prima metà del Trecento, restaurata nel 2023 e restituita alla collettività in tutta la sua bellezza e particolarità (temporaneamente esposta nella Chiesa di San Nicola). L’interno della chiesa offre al visitatore la cantoria in legno dipinto, con le ante della controporta, del 1797, attribuita al pittore Genesio Galtieri da Mormanno, l’organo, probabilmente del Seicento, con gli sportelli che lo racchiudono come uno scrigno, con quattro dipinti su tela, dello stesso pittore di Mormanno. Nella chiesa si potrà ammirare la bellissima statua del Settecento, di Santa Lucia, di provenienza napoletana, e l’altare maggiore in commessi marmorei. Interessante sarà il percorso nei vicoli del rione S.Anna, ove si trova la cappella omonima, con il caratteristico campanile in pietra a vista, e dove è possibile ammirare i portali dei palazzi gentilizi, in pietra scolpita, realizzati dalla maestria degli scalpellini locali tra il Settecento e l’Ottocento.

CASTELLO RUGGERO DI LAURIA E AREA FORTIFICATA
Via Domenico Lentini, 54
Chiedere Via Domenico Lentini, Chiesa della madonna Assunta, Borgo del Càfaro

Sul colle dell’Armo è possibile ammirare il Castello, detto poi Ruggero dal nome del celebre Ammiraglio d’Aragona, genio militare e navale di prim’ordine, famoso per aver vinto tutte le battaglie in cui si è impegnato e per essere stato l’anima dei Vespri Siciliani.Il castello è posto lungo la più importante via di comunicazione romana, la via Popilia che collegava Roma con la “CivitasFoederataRegium”-Forse, lo sviluppo dell’area è iniziato già nell’ultima fase dell’epoca bizantina.

MARATEA(PZ)

BASILICA DI SAN BIAGIO
Via Castello

Situato nel Borgo antico di Maratea, Palazzo De Lieto sorge su un grande sperone roccioso e presenta logge con affaccio sul porto di Maratea.
La Basilica di San Biagio domina il Borgo dalla sommità del Monte San Biagio e sorge nel nucleo originario di Maratea, affiancato dai resti dell’antico borgo fortificato di Maratea Superiore, identificato dagli abitanti con il termine ‘Castello’ e la statua del Cristo Redentore che domina sulla valle e sul golfo.

AZIENDA ZOOTECNICA FRANCESCO PECORELLI
Contrada Monticello
Nei Pressi dell’Antica Stazione ferroviaria di Rivello. C/da Monticello n 8.

Durante l’Apertura FAI i visitatori avranno modo di vedere il bestiame (vacche, capre, pecore), le Stalle solitamente chiuse al pubblico, il processo di Mungitura, i terreni per il pascolo, la preparazione e la lavorazione del latte. Nel Caseificio i visitatori vedranno la dimostrazione della produzione del caciocavallo podolico. Un’ esperienza pura a contatto con la natura e con i processi che Francesco Pecorelli e i suoi collaboratori (la moglie Renza e i figli Alessandro e Giulia) mettono quotidianamente in campo affinché si possano poi gustare prodotti genuini e deliziosi che sono basilari all’interno della Dieta mediterranea dichiarata Patrimonio Immateriale dall’Unesco.

GRUPPO FAI ALTA VAL D’AGRI
Capo Gruppo Egle Messuti

SANT’ARCANGELO

Sant’Arcangelo aprirà il Convento francescano di Santa Maria d’Orsoleo, un maestoso complesso circondato da colline distante pochi chilometri dal centro abitato.
La struttura originaria venne eretta su un’antica chiesetta medievale per volontà del conte Eligio della Marra, il quale, secondo la leggenda, volle ringraziare la Madonna di Orsoleo per averlo aiutato durante una terribile battaglia contro un drago famelico che infestava la valle.
Si tratta di un luogo incantevole, avvolto nel silenzio, dove arte e storia, mediante il racconto di volontari e Apprendisti Ciceroni, condurranno il visitatore in un viaggio all’insegna della spiritualità, verso la scoperta di quegli spazi introspettivi e intimi che niente come la bellezza è in grado di svelare.

DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA
Capo Delegazione Franca Digiorgio

La Delegazione FAI Costa Jonica, grazie al meticoloso impegno dei Delegati e dei Volontari dei paesi afferenti: Bernalda, Scanzano J., Policoro, Nova Siri, Rotondella e Valsinni, oltre alle attività del neo Gruppo FAI di Pisticci e della Valle dei Calanchi con i Comuni di Craco, Montalbano, Pisticci e Tursi,per le Giornate FAI di Primavera 2024,propone un programma in linea con quanto tracciato dal FAI Fondo per l’Ambiente Italiano nel XXVIII Convegno Nazionale “Curiamo il patrimonio, raccontandolo. La missione sociale, educativa e culturale della valorizzazione del patrimonio”. Le aperture proposte offriranno l’occasione di cogliere a pieno l’identità culturale della Costa Jonica lucana giungendo fino al cuore del patrimonio che rappresenta questo territorio, alla scoperta della coscienza di questi luoghi, grazie alla narrazione che faranno Apprendisti Ciceroni, guide qualificate, esperti e volontari.

BERNALDA:

“CASTELLO di BERNALDA”
Sabato 23 marzo ore 9.00-13.00/15.30-18.30 – Domenica 24 marzo ore 9.30/12.30
Visita a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IIS “Bernalda e Ferrandina” con un percorso che interesserà i due livelli sovrapposti, sottano e soprano, seguendo le tracce delle evoluzioni storiche che hanno trasformato l’originario fortino in un castello, che nel XVIII secolo prende le sembianze di un palazzo ducale. Saranno messe in evidenza le caratteristiche tipologiche e costruttive dell’antico manufatto e sarà possibile visitare le straordinarie opere (Treccani, Levi, Guerricchio, La Capra, Ortega, Sampietro, Sinisgalli, ecc.) nel nuovo allestimento della Pinacoteca di Arte Contemporanea.

“CHIESA di SAN BERNARDINO DA SIENA”
Sabato 23 marzo ore 9.00-13.00/15.30-18.30 – Domenica 24 marzo ore 9.30/12.30
Visita cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IIS “Bernalda e Ferrandina”, il percorso delineato seguirà la disposizione degli altari delle navate laterali per chiudersi nella navata centrale e completare la vista d’insieme, seguendo nel contempo le tracce delle evoluzioni storiche che hanno trasformato l’originario impianto architettonico.

“CENTRO STORICO DI BERNALDA: TRA STORIA E LEGGENDE”
Sabato 23 marzo ore 9.00-13.00/15.30-18.30 – Domenica 24 marzo ore 9.30/12.30
Durante le visite cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IIS “Bernalda e Ferrandina”, seguendo le tracce delle evoluzioni storiche che hanno trasformato il piccolo borgo fortificato, saranno messe in evidenza le caratteristiche tipologiche e costruttive del sistema insediativo. Sarà possibile osservare l’evoluzione delle tipologie abitative, dalle “Cannizzate” alle “Lammiate”, non mancherà di osservare tra le “Palazziate”, i palazzotti signorili della borghesia locale e latifondista. Lungo il percorso si scopriranno piazze, chiese e palazzi, raccontando la storia e le leggende che ne connotano la peculiarità identitaria alla scoperta anche delle più remote influenze magno-greche.

“TEMPIO di HERA”
Sabato 23 marzo ore 9.00-13.00/15.30-18.30 – Domenica 24 marzo ore 9.30/12.30
Gli Apprendisti Ciceroni dell’IISS Bernalda e Ferrandina accompagneranno i visitatori alla scoperta del Tempio di Hera e sabato 23 marzo, alle ore 11.00 è prevista una visita guidata straordinaria a cura del Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Metaponto dott. Vincenzo Cracolici.

“PARCO ARCHEOLOGICO DELL’AREA URBANA DI METAPONTO”
Domenica 24 marzo ore 10.30/12.30
Il percorso delineato interesserà l’intero parco dal santuario urbano. L’apertura speciale rientra nelle attività del progetto FAI Ponte tra Culture – Matera coordinato dall’archeologo DimitrisRoubis, Professore incaricato di “Metodologie della Ricerca Archeologica”, di “Archeologia del paesaggio” e di “Archeologia della Magna Grecia” presso i corsi di studio dell’Università degli Studi della Basilicata (sede di Matera). L’apertura straordinaria, oltre alla visita guidata attraverso il percorso consueto, offrirà un approfondimento sulle nuove indagini condotte dal prof. Roubis, direttore scientifico degli scavi, che hanno portato alla scoperta di un complesso termale e di una Basilica paleocristiana.

SCANZANO J.:

“PALAZZO BARONALE detto Il Palazzaccio”
Sabato 23 marzo ore 9.30-12.30 – Domenica 24 marzo ore 9.30/12.30
Il Palazzaccio aprirà le porte ai tanti visitatori che avranno l’opportunità di immergersi nella ricchezza artistica del periodo barocco e nella storia della nobiltà locale. La denominazione di “Palazzaccio” deriverebbe da una truce storia, che sarà narrata dagli Apprendisti Ciceroni del Liceo sportivo dell’ISIS “Pitagora” di Montalbano J. e dalle Terze classi della Scuola Media dell’I.C. “De Andrè” di Scanzano J.co in collaborazione con i Volontari della Delegazione Fai della Costa Jonica.

POLICORO:

“PIAZZA ERACLEA: I LUOGHI DELLA RIFORMA FONDIARIA”
Sabato 23 marzo ore 9.30-12.30
Visita a cura degli Apprendisti Ciceroni delle classi Terze (Liceo Linguistico) dell’IIS Fermi di Policoro. Il percorso si svolgerà attraverso il tessuto urbano (la Chiesa, gli spazi porticati, la villa comunale, ecc.) nella sua valenza storico documentale, e comprenderà la visita del Museo multimediale della Riforma Fondiaria di recente istituzione.

“MUSEO MULTIMEDIALE DELLA RIFORMA FONDIARIA”
Sabato 23 marzo ore 8.30-13.00/15.00-18.30
Visita a cura degli Apprendisti Ciceroni delle Classi terze Linguistico IIS Fermi di Policoro
“CASTELLO BARONALE”
Sabato 23 marzo ore 9.30-12.30
I visitatori raccolti all’ingresso del Palazzo/Castello saranno accompagnati dagli Apprendisti Ciceroni per visitare gli spazi esterni della collina dove c’è la Cappella della Madonna del Ponte ed il nucleo urbano originario dei casalini. Entrati nella corte oltre a cogliere l’imponenza del monumento sarà possibile visitare una mostra dedicata al Paesaggio allestita dai giovani Studenti dell’IISS Fermi.

ROTONDELLA:

“PALAZZO IELPO (Museo Numismatica) E TORRE SAN SEVERINO”
Sabato 23 marzo ore 10.30-13.00/17.30-19.00 – Domenica 24 marzo ore 10.30-13.00
Le visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo di Novasiri dell’ISIS Pitagora di Montalbano J. prevedono un’immersione nel centro storico di Rotondella osservando portali, chiese e murales, il tutto arricchito con la visita all’interno della torre San Severino ed al Palazzo Ielpo che ospita il nuovissimo Museo Numismatico che raccoglie la ricca collezione di Nicola Ielpo, Direttore della Zecca d’Italia dal 1979 al 1999 ed ideatore della 500 lire con il brevetto per la produzione della moneta bimetallica, un’importante figura nella storia dell’Unione Europea.

VALSINNI:

“MONTE COPPOLO: Un sentiero tra natura e archeologia”
Sabato 23 marzo ore 16:00-18:00 – Domenica 24 marzo Ore 10:00-12:30
I visitatori, guidati dagli Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico e Artistico di Nova Siri-ISIS “Pitagora” di Montalbano J. saranno guidati sul sentiero del vecchio tracciato di acquedotto e telegrafo. Il percorso sarà accompagnato dalla lettura di miti e storie dell’antica Lagaria.

GRUPPO FAI DI PISTICCI E DELLA VALLE DEI CALANCHI
Capo Gruppo Grazia Panetta

Il Gruppo FAI di Pisticci e della Valle dei Calanchi della Delegazione FAI Costa Jonica, guidata da Franca Digiorgio e coordinati dalla Presidente FAI della Basilicata, Prof.ssa Rosalba Demetrio, con la collaborazione dei Volontari dei paesi afferenti: Craco, Montalbano, Pisticci e Tursi, per le Giornate FAI di Primavera 2024,propone un programma di aperture che spazia dalla valorizzazione dell’ambiente, alla storia, all’architettura e ai beni immateriali di riti, tradizioni e leggende popolari, seguendo le linee guida, che il FAI Fondo per l’Ambiente Italiano ha tracciato nel XXVIII Convegno Nazionale “Curiamo il patrimonio, raccontandolo. La missione sociale, educativa e culturale della valorizzazione del patrimonio”.

CRACO

Chiesa della Madonna della Stella
Un’emozionante visita guidata alla chiesa che custodisce il corpo di San Vincenzo Martire, accompagnata dalla narrazione della sua storia e dei recenti restauri.

MONTALBANO JONICO

Fondo Antico Librario “Palazzo Rondinelli”*
Uno scrigno in cui sono custodite le edizioni bibliografiche del XVI e XVII secolo, le cosiddette cinquecentine e seicentine, le edizioni del 1700, una mostra bibliografica, una piccola pinacoteca con ritratti di uomini illustri di Montalbano e numerosi reperti storici e archeologici.

Passeggiata tra Storia e Natura: Il Borgo di MontalbanoJ.

Un’esperienza immersiva nella storia e nella bellezza naturale del borgo con l’occasione di ammirare il paesaggio mozzafiato dei calanchi guidati da esperti del FAI e dell’Associazione “Terra dei Calanchi”.

PISTICCI

Passeggiata nei Rioni Terravecchia e Dirupo*
Un viaggio nel tempo tra antiche stradine, palazzi e leggende, arricchito dalla scoperta di segreti, leggende e tradizioni.

Palazzo Giannantonio: Tra culto e tradizioni
Un’esperienza multisensoriale che racconta i riti e le tradizioni della Settimana santa a Pisticci, arricchita da una mostra fotografica e un itinerario gastronomico dei piatti pasquali tipici.

Canteria Essenza

In anteprima, visita alla scoperta della sala di affinamento la “Canteria Essenza”. Un’esposizione d’arte unica nelle cantine di Amaro Lucano, tra le barriques, le opere per le Limited Edition, bottiglie da collezione ed etichette d’autore realizzate da artisti internazionali (Lodola, Volpicella, Antonio Poe, Mascoli, ecc.).

TURSI

Santuario di Santa Maria Regina di Anglona
Un’apertura che va oltre la visita al santuario e pontificia basilica, offrendo un’approfondita esplorazione del contesto paesaggistico e ambientale circostante sulle traccia dell’antica Pandosia.

DELEGAZIONE FAI DI TRICARICO E DELLA LUCANIA INTERNA
Capo Delegazione Sabrina Lauria

La Delegazione FAI di Tricarico e della Lucania interna propone sette itinerari che pongono l’attenzione su tematiche differenti:
Itinerari storico architettonici: San Mauro Forte presenta il borgo e la torre normanna; Pietrapertosa il suggestivo quartiere arabo dell’Arabata.
Itinerari naturalistici: una passeggiata ad Albano di Lucania tra boschi, aziende casearie, viste mozzafiato e un santuario mariano meta di pellegrinaggi; Aliano il paesaggio dei calanchi interessante e particolarissimo sito di interesse geologico.
Itinerari legati alle aziende e paesaggi agricoli, piccoli borghi come Calle di Tricarico, importante sito archeologico, la storia del Borgo, dagli anni 20 ad oggi, l’azienda “Corona” e le nuove sperimentazioni del CREA, come il “bosco dei frumenti”; Calciano con un itinerario nel borgo e una attenzione speciale alle aziende produttrici di miele e di olio.
I volontari FAI dei Comuni partecipanti propongono, con il supporto di esperti, associazioni locali o dei giovani Apprendisti Ciceroni delle Scuole del territorio la riscoperta e il racconto di siti poco conosciuti o dimenticati, non solo storia e architettura ma anche paesaggio e agricoltura.
Le visite si svolgeranno di mattina e pomeriggio, per informazioni sugli orari consultare il sito www.giornatefai.it
I comuni interessati sono:
• ALIANO
• ALBANO DI LUCANIA
• CALCIANO
• PIETRAPERTOSA (Chicca nazionale)
• SAN MAURO FORTE
• STIGLIANO
• TRICARICO – BORGO CALLE

CALCIANO
CITTÀ DEL MIELE

STIGLIANO
PISTACCHIETO SUL TORRENTE SAURO
Eccezionalmente aperto al pubblico per le Giornate FAI di Primavera 2024, il pistacchieto Colangelo-Ricciuti di Stigliano è uno spettacolo anche paesistico, soprattutto nel periodo della fioritura primaverile. Straordinario esempio di riconversione di un’antica azienda agricola lucana e di riuscito connubio fra tradizione e ricerca – con i suoi 30 ettari e le sue 6000 piante è diventato, in trent’anni, una delle più vaste coltivazioni a filari italiane.

ALBANO DI LUCANIA
TRA NATURA E MASSERIE VERSO LA MADONNA D’GIS

Partendo dall’antico lavatoio dell’omonima fontana “d San iac’”, dopo una sosta ad una azienda di prodotti caseari, si procederà, attraverso il sentiero “Belvedere” delle Dolomiti Lucane, per circa 4 KM totali(andata e ritorno). Si arriverà al Santuario “Madonn d’Gis”, un piccolo santuario mariano, meta della processione che parte da Albano e arriva alla chiesa, la prima domenica dopo Pasqua. Sarà l’occasione per visitare il Santuario e fare una sosta ad una vicina azienda agricola. Ci si potrà fermare, per consumare un eventuale pranzo a sacco, prima di ripercorrere la via del ritorno.

ALIANO
IL PARCO NATURALE DEI CALANCHI-ALIANELLO

I volontari di Aliano vi porteranno in un paesaggio primordiale, camminerete su un fondale marino. Vi racconteranno il territorio anche attraverso i racconti e aneddoti dei suoi abitanti. Il programma prevede: 1. Passeggiata nei Calanchi e racconti sui briganti (percorso breve di ca 3 km adatto a tutti); 2. Scattiamo la foto più bella dei calanchi con la Polaroid; 3. Impastiamo il Calanco e ne viene fuori un manufatto; 4. Piccola rappresentazione di una storia realmente accaduta alla fontana di Alianello Vecchia.

PIETRAPERTOSA
L’ARABATA

In GFP si potrà scoprire l’antica “Arabata” di Pietrapertosa, l’antico fortilizio arabo con il castello e le case addossate alla roccia, con i loro muri in pietra e le minuscole aperture, composte in un insieme di piccole costruzioni e stretti vicoli che si affacciano su uno scenario di indubbio valore naturalistico quello delle Dolomiti Lucane. Uno degli insediamenti arabi più interessanti della Basilicata interna, risalente al’838, insieme a quelli di Tricarico, Tursi e altri borghi lucani.

SAN MAURO FORTE
LA TORRE NORMANNA

Al centro del borgo il castello, probabilmente costruito nel XII sec., si trova adiacente alla Chiesa Madre. Oggi del complesso fortificato, resta la Torre, interessante esempio di architettura difensiva. Di origini normanne, edificata fra il X e XI secolo, venne fortificata, dotando il manufatto di sistemi di difesa fra i più efficienti dell’epoca. Alla base cilindrica venne aggiunta una contro-torre a scarpa modellata a festoni.
La visita permetterà di entrare nella torre alla scoperta della sua affascinante storia e dei suoi segreti. Salendo sulla terrazza si potrà ammirare il paesaggio delle colline circostanti. Il borgo nell’insieme permetterà la scoperta di un interessante centro storico caratterizzato non solo da edifici religiosi ma da imponenti palazzi nobiliari.

TRICARICO – BORGO CALLE

AZIENDE DI IERI E DI OGGI, IL BORGO RURALE DI CALLE A TRICARICO

In GFP racconteremo la storia del Borgo rurale di Calle, ritrovandoci nella piazzetta centrale del borgo dove era l’antica chiesetta, l’ufficio postale, il mulino la casa del fattore e dell’imprenditore Turati, attraverso una mostra di vecchie fotografie rivivremo l’atmosfera degli anni che hanno preceduto la Riforma fondiaria, ascolteremo i racconti dei Ciceroni, sulla storia di calle e sugli importanti ritrovamenti archeologici del sito romano. Visiteremo una moderna azienda che ci mostrerà le sue produzioni di legumi, grani antichi, olio e lavanda (Azienda Corona). Altri produttori, ci illustreranno le nuove coltivazioni come lo zafferano.
Chi vorrà, potrà fare un’escursione al laghetto di “Piani sottani”, passando davanti ai ruderi dell’antica masseria fortificata di Monteleone, edificata nel 1861.

DELEGAZIONE FAI VULTURE MELFESE ALTO BRADANO

In queste Giornate FAI di Primavera il Vulture vuole raccontare il suo paesaggio caratteristico legato alla coltura della vite e la produzione del vino il nobile Aglianico del Vulture!
E cosi è previsto un percorso alla scoperta di questa importante produzione di livello internazionale; si parte dalle Vigne dell’Azienda Donato D’Angelo, in cui si racconta la storia del vitigno Aglianico e delle sue esigenze colturali e poi si passa alla visita di Cantine nel territorio di Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Ripacandida.
Anche quest’anno si crea un focus su tecnologia, agricoltura e ambiente con l’apertura a Melfi del Museo di Scienze Naturali e Fisiche “F. Giordano”; il Museo ha sede presso L’Istituto “Guglielmo Gasparrini”, è una delle scuole più antiche dell’Italia meridionale. La scuola viene fondata nel 1853 e nasce come Istituto Agrario, una scuola pratica per i contadinelli, trasformata successivamente (Regio decr. 10 luglio 1865) in Scuola di Agronomia e Agrimensura. È nel 1882, con il completamento delle sezioni fisico-matematica e ragioneria industria e commercio, che la scuola assume il titolo di Istituto Tecnico ed intitolato a Guglielmo Gasparrini, un botanico lucano. Il museo di Scienze Naturali e Fisiche nel 2012 è stato intitolato proprio al Prof. Francesco Giordano, insegnante di Scienze del Gasparrini dal 1980 al 2004, che lo aveva fortemente voluto. Il museo, la cui dotazione è sicuramente la più importante nel territorio è costituito da due sezioni:
 Fisica-Topografia che raccoglie 330 strumentazioni
 Biologia-Geologia che raccoglie 350 reperti scientifici.

Non manca anche in queste Giornate di primavera la possibilità di visitare monumenti ecclesiastici ricchi di storia e cultura. Ad Oppido La Chiesa di S. Antuono con annesso Convento conserva un ciclo di affreschi d’inestimabile valore. Datate tra la terza e quarta decade del secolo XIV, le decorazioni riguardano l’intera vita di Cristo e della Vergine e coprono le pareti di una grotta (una navata e due bracci laterali) cui si accede attraverso l’edificato per mezzo di due archi. Opera di un autore colto che non disdegna soluzioni di gusto popolareggiante, che conosce la tradizione bizantina e le coeve correnti pittoriche, gli affreschi di Sant’Antuono possono figurare accanto a quelli delle cripte di Melfi e di Matera. Probabilmente l’artista era in rapporto con l’ambiente napoletano. La narrazione visiva degli affreschi è unica nel panorama delle chiese rupestri in Basilicata. Il gruppo pittorico si compone di diciotto scene tratte dalla vita di Cristo che fanno riferimento non solo ai Vangeli canonici, ma anche a testi apocrifi.
Dulcis in fundo torniamo a Melfi per un’apertura inedita: la Farmacia Carlucci, Museo della Farmacia, unico in Basilicata e tra i più notevoli in stile Liberty in Italia, offre al visitatore, va ben oltre la semplice esposizione di materiali sia pure di preziosa raffinata fattura. Esso consente di addentrarsi in un universo di cose lontane; racconta di procedure, di conoscenze e di sapere tramandati, scomparsi ormai dal nostro orizzonte. E, con essi, disperso l’incredibile arsenale di parole che li denominavano. Ma soprattutto racconta la storia della perseverante passione dedizione di un eroe della quotidianità, Gennaro Carlucci, esponente di una borghesia colta e illuminata, e intraprendente, il quale, da Napoli, dove si è addottorato in Farmacia nell’anno 1854 – sovrano del Regno delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone (1830-1859).
Inclusa fra le antiche farmacie d’Italia dall’Accademia Italiana di Storia delle Farmacie e considerata da decreto del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali opera d’arte e per l’arredo e per la dotazione di strumentazione, fra cui vasi e oggetti di laboratorio, risalenti al XIX secolo.

BARILE (PZ)

VITIGNO AUTOCTONO DEL VULTURE
Località Le Querce

Gli Apprendisti Ciceroni del Liceo “Fortunato”, muovendo dall’analisi delle caratteristiche del nostro territorio a vocazione agricola e vitivinicola, illustreranno agli ospiti gli aspetti della produzione aziendale nelle varie fasi, alla riscoperta della nostra realtà vitivinicola, promuovendo una cultura di rispetto della storia e delle tradizioni, patrimonio fondamentale delle nostre radici e della nostra identità. L’apertura delle Cantine risponde agli obiettivi del FAI di far conoscere, amare e rispettare il mondo che ci circonda, sia esso ambiente, monumento, natura, realtà aziendale locale, cultura.

FARMACIA STORICA CARLUCCI
Via dell’Armonia, 2

Questo Museo della Farmacia, unico in Basilicata e tra i più notevoli in stile Liberty in Italia, offre al visitatore, va ben oltre la semplice esposizione di materiali sia pure di preziosa raffinata fattura.
Esso consente di addentrarsi in un universo di cose lontane; racconta di procedure, di conoscenze e di sapere tramandati, scomparsi ormai dal nostro orizzonte.

MUSEO DELLA TECNICA E DELLA SCIENZA
Via Leonardo da Vinci

OPPIDO LUCANO(PZ)

CHIESA RUPESTRE DI SANT’ANTUONO
Località Pozzella

CONVENTO DI “S. MARIA DEL GESÙ”, DETTO DI S. ANTONIO
Via Convento

RIONERO IN VULTURE(PZ)

LA PRODUZIONE VINICOLA DEL VULTURE
Az.Ripanero Via M.Luigia Tancredi 6; Terra dei Re Via Monticchio
Azienda “Ripanero” Via Maria Luigia Tancredi 6; Cantine “Terra Dei Re” Via Monticchio Km.2,700.

Gli studenti liceali del “Fortunato” di Rionero, nella veste di Ciceroni, illustreranno ai visitatori gli aspetti della produzione aziendale, nella riscoperta della nostra ricca realtà vitivinicola, promuovendo non solo una cultura di rispetto delle tradizioni, patrimonio fondamentale delle nostre radici e della nostra identità, ma anche la visibilità e la pubblicizzazione di una produzione vinicola di pregio.

TRADIZIONE AUTOCTONA DELLA CULTURA VITIVINICOLA DEL VULTURE
Az. “D’Angelo” Via Padre Pio 8, Cantine del Notaio Via Roma 159.
Casa Vinicola D’angelo Via Padre Pio 8; Cantine del Notaio Via Roma 159.

Gli studenti liceali, muovendo dall’approfondimento delle caratteristiche del nostro territorio a vocazione agricola e vitivinicola, illustreranno ai visitatori gli aspetti della produzione aziendale, nella riscoperta della nostra ricca realtà vitivinicola, promuovendo una cultura di rispetto della storia e delle tradizioni per tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità.

RIPACANDIDA(PZ)

LA CULTURA AUTOCTONA VITIVINICOLA DEL VULTURE
Strada provinciale 8
Azienda agricola Eubea: Strada provinciale 8.

Gli Studenti liceali del “Fortunato”, muovendo dall’analisi delle caratteristiche del nostro territorio a vocazione agricola e vitivinicola, illustreranno agli ospiti gli aspetti della produzione aziendale nelle varie fasi, alla riscoperta della nostra ricca realtà vitivinicola, promuovendo una cultura di rispetto della storia e delle tradizioni, patrimonio fondamentale delle nostre radici e della nostra identità. L’apertura delle Cantine risponde agli obiettivi del FAI di far conoscere, amare e rispettare il mondo che ci circonda, sia esso ambiente, monumento, natura, realtà aziendale locale, cultura.

IL CALEIDOSCOPIO BASILICATA
«Raccontare il patrimonio culturale per educare la collettività a proteggerlo e a prendersene cura” (M. Magnifico – Presidente FAI)
È quanto tenterà di fare il FAI Basilicata nelle GFP/2024, che hanno tra i più significativi temi nazionali quello dell’“AGRICOLTURA”, che il FAI declina soprattutto in termini di “AGRI-CULTURA”:per dare il giusto peso agli aspetti “culturali” della produzione agricola, rispettosa di tradizioni e“qualità” di ambiente, prodotti e produttori.
Un tema, un’attività primaria che ha intessuto capillarmente la storia della Basilicata e che nei millenni ne ha condizionato profondamento l’assetto geomorfologico, naturalistico-ambientale, paesaggistico ed insediativo.
Una regione caratterizzata da una struttura geografica raffigurabile come “una grande conca aperta ad oriente” (A. Carena), degradante a sud verso il mare Jonio, e delimitata ad occidente dalla cordonatura appenninica, avente quale caposaldo a Sud il massiccio montuoso del Pollino, ed a Nord i rilievi vulcanici del Vulture.
Conca attraversata da 5 fiumi che la sezionano in direzione NO-SE, avendo quali spartiacque un susseguirsi di più bassi rilievi collinari di arenarie ed argille, spesso incise dai rugosi calanchi che, laddove prevalgono (tra le medie valli di Basento, Cavone ed Agri) danno forma ad un paesaggio “lunare”.
La cordonatura appenninica ha fatto da spartiacque storico, tra Oriente ed Occidente, al succedersi di dominazioni, civilizzazioni, immigrazioni, che la regione ha registrato nei millenni: dai Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli ecc. che provenivano da Occidente, ed i Greci, i Bizantini, gli Arabi (Saraceni), che li contrastavano provenendo da Oriente.
Dominazioni che si sono consolidate in una organizzazione “feudale” (baronale ed ecclesiastica) del territorio regionale, che per molti secoli ne ha frantumato, isolato, l’insediamento civile e non ha consentito ai ceti subalterni una più soddisfacente partecipazione all’utilizzo delle risorse del territorio.
Condizione che si è perpetrata anche quando, abolita la feudalità e la “manomorta ecclesiastica”, si è consolidato un nuovo ceto di borghesia agraria e professionale, che “nasceva all’ombra del feudo” e “si è dimostrata incapace di sprigionare iniziative socio-economiche autonome”.(R. Giura Longo),

In questo contesto politico-sociale, l’agricoltura e l’allevamento hanno comunque costituito nei millenni la principale forma di sostentamento delle popolazioni (lucane) insediate in questo territorio, ed hanno contribuito a definirne i “paesaggi” (agrari), e la struttura antropica-insediativa di borghi e città.
Le GFP/2024, con le loro “aperture” vogliono dare un “saggio” rappresentativo di questa commistione tra geografia, etnie, paesaggi, culture, paesi ed agricolture, e della loro “distribuzione” territoriale.
Su questo “tema” le Delegazioni territoriali del FAI, hanno esercitato la loro tradizionale attività di ricerca dei “luoghi insoliti” (spesso inaccessibili e/o dimenticati) ma che rappresentano la Basilicata “autentica”, la sua storia, la sua cultura, le sue forme di governo e di organizzazione socio-economica, ed a volte anche la Basilicata “innovativa”, che non ti aspetti.
Attività delle Delegazioni che punta, percorrendo i paesaggi agrari della Regione, a far emergere pezzi di quella “storia”, spesso dimenticata, ma anche nuovi sviluppi, evoluzioni della stessa, per dare consapevolezza ai cittadini che parteciperanno alle GFP/24 dello straordinario patrimonio di “agri-cultura” che la nostra regione possiede ed è in grado di offrire; e della sua distribuzione geografica, delle sue connessioni territoriali che caratterizzano tanto gli insediamenti abitati che i loro contesti naturalistico-ambientali e paesaggistici:
il “caleidoscopio Basilicata”,

che le GFP/24 vogliono raccontare, intanto per “proteggerlo”, e poi per indurre le comunità insediate a “prendersene cura”.

Va sottolineata la grande importanza delle modalità con le quali il FAI si approccia alle “visite” programmate:

quella che coinvolge (in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche ed i corpi Docenti), i suoi giovani “Apprendisti Ciceroni”, che divengono il tramite empatico (non “accademico”), con i “visitatori”, con i fruitori delle “aperture” programmate.
Operazione di grande importanza formativa, che sintonizzale nuove generazioni, i nostri Studenti,con il patrimonio culturale del proprio territorio, e li sensibilizza alle problematiche della sua tutela/valorizzazione;
sulle quali, auspicabilmente, potranno/dovranno impegnarsi in un prossimo futuro.

“AGRI-CULTURA”: LE DUE FACCE DELLA “RIFORMA FONDIARIA”:

Il programma delle “aperture” delle GFP/24, parte dalla focalizzazione di un tema fondamentaleper la Basilicata: l’attuazione della “Riforma Fondiaria”, o Agraria (legge stralcio n. 841 del 21 ottobre 1950).
Riforma–cardine nell’ambito delle legislazioni avviate dell’Italia Repubblicana, che ha profondamente segnato il territorio regionale nell’ultimo secolo, contribuendo a “rompere” l’egemonia feudale e borghese che ne immobilizzava l’economia agricola (latifondo improduttivo).
Riforma Fondiaria che, (con i suoi “appoderamenti”) e gli interventi di risanamento ambientale, bonifica, irrigazione, infrastrutturazione e ripopolamento anche “urbano” delle campagne, ha avuto un ruolo straordinario nella modernizzazione dell’agricoltura, e dell’economia regionale, nel 2° dopoguerra.
In Basilicata la Riforma ha interessato vaste aree del latifondo baronale e/o borghese, dislocato sull’area costiera e, risalendo le valli dei suoi fiumi, nelle aree interne.
I risultati di questa radicale modernizzazione sul territorio investito dalla Riforma,non sono stati però omogenei:
– alla straordinaria trasformazione agricolo-insediativa della piana costiera jonica (divenuta la “California del Sud”, e motore economico della regione),
– ha fatto da controcampo (tranne alcune eccezioni) un pernicioso fallimento nelle aree interne regionali, ed in particolare nell’ampia “Fossa Bradanica” che delimita ad oriente la Basilicata: oggi punteggiata di ruderi di case coloniche, o borghi rurali in disfacimento:
sono le due facce della Riforma Fondiaria, che le GFP/24 vogliono portare alla luce, e far comprendere ai suoi partecipanti.

1^ TAPPA

Piana costiera Jonica: paesaggi ed insediamenti dalla Antica alla Nuova Magna Grecia:

Le “aperture” GFP/24 propongono una lettura complessiva delle stratificazioni storiche insediative e di organizzazione agricola che hanno interessato l’assetto attuale della piana jonica, e delle terrazze contigue, dall’età classica (antica Magna Grecia) ad oggi (nuova Magna Grecia).
Un parallelo storico-geografico che vuole prendere atto, e sottolineare, il grande risultato di risanamento ambientale, ripopolamento demografico ed insediativo, e di creazione di una moderna e florida agricoltura, che ha costituito questo territorio quale forte “motore endogeno” della Basilicata contemporanea.
Territorio che, non a caso, si è di recente consorziato per presentare una candidatura unitaria a Capitale Italiana della Cultura.

2^ TAPPA

Le medie Valli del Bradano e Basentello:

Per le medie Valli del Bradano e Basento, le GFP/24 propongono una ricognìzione dei
più importanti interventi di “ripopolamento” delle campagne promossi dalla Riforma, soprattutto in termini di creazione di “nuovi borghi residenziali, centri propulsivi di una comunità rurale produttiva,(… dove si affermerebbero i primi conati artigianeschi, le prime manipolazioni a carattere familiare, dapprima, e gradualmente associative, cooperative, consortili, di poi; dal molino all’oleificio, all’enopolio, alle prime affermazioni manifatturiere, fino ai successivi sviluppi della vera e propria industrializzazione”: profetiche parole diN. Mazzocchi-Alemanni, uno dei padri del Piano di Riforma),
Programma rimasto incompiuto, nonostante le molte realizzazioni “urbane” portate a termine, le cui cause principali vanno ricercate nel “cambio di paradigma” (dagli anni ’70 del XX secolo) delle politiche di sviluppo territoriali: dalla “modernizzazione” dell’agricoltura (rispettosa delle vocazionalità dei territori), si è passati alla “industrializzazione”, per lo più eterodiretta di quegli stessi territori.
Ma l’opzione “industriale”, non è riuscita a radicarsi nella società locale (generando “indotto”), e nel volgere di pochi decenni è rinsecchita, lasciando in quei territori malinconici scheletri e ferraglie (industriali).
L’opzione era indubbiamente un’ambiziosa “scommessa” sociale, civile, produttiva: ma una scommessa (alla fine) persa: che ha portato allo spopolamento attuale.
Le GFP/24, renderanno pertanto visitabili:

Un esempio paradossale di “fallimento” della Riforma Fondiaria, viene dalla visita e dal racconto esperienziale che verrà fatto in loco, relativi all’ex-“azienda agraria Turati”, modello di moderna organizzazione aziendalecon al centro un villaggio per i contadini;azienda impiantata negli anni ’20 del XX secolo da imprenditori piemontesi, frantumata e sostanzialmente “disintegrata” dall’applicazione (diremmo oggi “stupida”) delle norme di espropriazione dei latifondi previste dalla legge di Riforma Fondiaria.

3^ TAPPA

IL VULTURE ED IL VITIGNO AGLIANICO

Risalendo più a Nord, e percorrendo l’ondulato paesaggio collinare che fa da corona al massiccio vulcanico del Monte Vulture, ritroviamo un settore produttivo-agricolo, che dimostra invece come sia vantaggioso puntare sulla progressiva “modernizzazione”(innovazione di “qualità”), delle vocazionalità tradizionali e consolidate del territorio:
Il paesaggio cambia decisamente: alle ampie superficie boscate sommitali, fanno corona, a quote più basse, unaordinata ragnatela di coltivi, innervati da insediamenti urbanidi antica nobiltà; sono i vigneti prevalentemente destinati al cultivardell’antichissimo vitigno (magno-greco) dell’”Aglianico”, il cui vino è ormai famoso nel mondo, e costituisce inestimabile ricchezza di questi territori.
È questo un altro luogo d’elezione delle GFP/24, che qui propone la visita di alcune cantine, alcune “storiche”, altre molto recenti o rinnovate, segno di vitalità imprenditoriale, ma anche di “cultura” del territorio.

PAESAGGIO INTERNO COLLINARE LUCANO

Ma spostiamoci nel cuore del paesaggio interno collinare lucano, caratterizzato dai paesi abbarbicati ai versanti sommitali di colli e crinali, circondati da una fascia variabile di colture arboricole (oliveti, vigneti), che poi degradano in precari seminativi e/o frutteti e colture orticole nei pressi delle aree golenali fluviali;
crinali originariamente boscati, la cui copertura vegetale è stata quasi sistematicamente distrutta negli ultimi due secoli dalla ricerca parossistica di terreni da coltivare a seminativo, per soddisfare la “fame di terra” delle popolazioni locali: di qui la “calanchizzazione” dei versanti, l’attivazione di frane spesso distruttive, e la configurazione di quello “sfasciume geologico” descritto da Giustino Fortunato.

Un fenomeno di degrado idrogeologico pressocché generalmente diffuso in queste aree, ma che trova una particolare manifestazione tra le medie Valli di Basento, Cavone ed Agri ove dà forma plastica al cosiddetto “paesaggio lunare” dei calanchi, da alcuni anni costituto a Riserva Naturale Regionale.
Qui le GFP/24 propongono altre due tappe del nostro itinerario.

4^ TAPPA

IL PAESAGGIO DEI CALANCHI

Le GFP/24 porteranno i suoi partecipanti sia nel cuore del “paesaggio lunare” (borghi-fantasma di Alianello e Craco), sia nei nobili insediamenti urbani che ne definiscono il margine meridionale, per apprezzarne la fortissima panoramicitàda un lato, il tipico tessuto insediativo contadino, ed infine le colte architetture borghesi, oggi destinate a funzioni di particolare valore culturale.

5^ TAPPA

PAESI & PAESAGGI AGRARI DELLE ALTE E MEDIE VALLI DEI FIUMI LUCANI

Costituiscono la colonna portante dell’antropizzazione del territorio interno lucano, retaggio storico di feudalità ed egemonia borghese, a volte scalfito (ma mai in forma risolutiva) dalle “jacquerie contadine”, che le “modernizzazioni” (Riforma Fondiaria, infrastrutturazioni)del 2° dopoguerra non sono riuscite a riscattare in profondità, tonificandone anche le vocazionalità produttive agricole: comunità, insediamenti, paesaggi, oggi declinanti (anche demograficamente),alla ricerca di una identità contemporanea che ne giustifichi la stessa sopravvivenza comunitaria, che forse solo nella valorizzazione“intersettoriale” del loro patrimonio umano e culturale possono trovare sbocchi e futuro.

Le GFP/24 vogliono qui portare alla luce aspetti particolari della stratificazione storica di questi centri abitati, sia strutturali (paesaggi,tessuti storici, architetture eminenti, fortificazioni) che sovrastrutturale (tradizioni, religiosità popolare, ecc.).
Ma senza trascurare alcune importanti eccellenze imprenditoriali che segnatamente emergono nel settore primario: con i (cfr.: pistacchieti della Valle del Sauro- eCalciano città delmiele).

6^ TAPPA

TRA POLLINO, SIRINO E TIRRENO

Ci spostiamo infine ad occidente della cordonatura appenninica, tra Pollino e Sirino, in direzione dello sbocco lucano sul Tirreno: qui un ricco paesaggio naturale ed agrario, molto antropizzato, nel quale si respira la salsedine, ma anche l’intraprendenza, delle genti dell’asse costiero tirrenico; paesaggio che vede la presenza di insediamenti urbani di antica nobiltà, legati da una forte appartenenza storica ed identitaria, non a caso giunti, con rilevanti esiti, ad una candidatura unitaria a Capitale Italiana della Cultura.
Le GFP/24 qui propongono:

7^TAPPA

I DUE CAPOLUOGHI

Un discorso a parte meritano le due città capoluogo:
– per Potenza, il FAI “apre” al pubblico il Palazzo del Governo, mettendone in luce sia la ricca e complessa storia della sua costruzione, che i luoghi(Sala Italia, Sala Protezione Civile, Sala Giunta, con la sua biblioteca) che governano importanti servizi di interesse pubblico, che alla Prefettura competono.
– per Matera, città ormai meta ambita di visita turistica a scala internazionale, e quindi ampiamente “setacciata” da alcuni anni, il FAI è andato alla ricerca di alcuni luoghi “insoliti” da proporre alla visita, ma anche di una notevole (per storia, ma anche per vitalità contemporanea) struttura rurale (Torre Spagnola), ancora perfettamente funzionale; e viene proposta infine una iniziativa culturale particolare: la Mostra a Palazzo Bronzini in Via 7 Dolori, dedicata al rapporto tra Leonardo Sinisgalli e la comunicazione, che vede anche una sezione dedicata al rapporto del poeta-ingegnere con Matera, con foto e documenti inediti.

Si chiude così l’itinerario, proposto dalle GFP/24, di riscoperta, racconto e valorizzazione del “caleidoscopio-Basilicata” con una particolare attenzione per i suoi aspetti “agri-culturali”.
Ci auguriamo di essere riusciti a rendere palese l’attività di ricerca e proposta di una dimensione culturale ed identitaria unitaria della nostra Regione, nella quale il FAI/Basilicata è impegnato con le sue periodiche attività, ed in particolare con l’organizzazione delle sue Giornate di Primavera e Autunno.

Un grande, fortissimo ringraziamento va naturalmente, a Delegazioni e Gruppi territoriali del FAI ed ai loro infaticabili responsabili:
– Delegazione di Potenza: Mara Romaniello;
– Delegazione di Matera: Beatrice Volpe;
– Delegazione Costa Jonica: Franca Digiorgio;
– Delegazione Tricarico e Lucania Interna: Sabrina Lauria;
– Delegazione Vulture-Melfese e Alto Bradano: Paola D’Antonio;
– Gruppo FAI/Giovani Matera: Carmelo Nicolò Benvenuto;
– Gruppo FAI Ferrandina: Vincenzo D’Aloia;
– Gruppo FAI Lagonegro: Giuseppina Troccoli;
– Gruppo FAI Pisticci e Valle dei Calanchi: Grazia Panetta;
– Gruppo FAI Alta Val d’Agri: Egle Messuti.

e a tutta la complessa macchina organizzativa FAI coinvolta, sapientemente guidata dalla Presidente Rosalba Demetrio, per il grande, complesso (e spesso faticoso) lavoro svolto per individuare prima, e concretizzare poi negli aspetti organizzativi, queste GFP/2024.

Fonte