Non siamo gli stessi di 10.000 anni fa! Nel corso della nostra evoluzione siamo stati assoggettati a una serie di “barbarie”, tra le quali la scrittura e il linguaggio, che hanno notevolmente contribuito alla modificazione profonda del nostro cervello e della nostra coscienza. La stessa digitalizzazione può esser vista come una super-scrittura che sta ulteriormente modificando i nostri processi mentali. Praticata con misura potrebbe rappresentare un avanzamento, utilizzata impropriamente può essere fonte di danni. Per questo le nuove modalità di azione indotte dall’innovazione tecnologica devono essere indagate anche in termini di spessore e retroterra culturale e semantico. Fino a pochi anni fa tutto ciò che riguardava l’apprendimento rientrava nell’ambito della filosofia, specificatamente della pedagogia. Oggi il progredire delle scoperte scientifiche nell’ambito delle neuroscienze consente di leggere l’apprendimento attraverso la conoscenza dei processi cerebrali che di volta in volta attivano o disattivano particolari aree del nostro cervello. Il formatore quindi, in qualsiasi contesto di apprendimento agisca, sollecita nuovi collegamenti neurali e, conseguentemente, genera un mutamento fisico della struttura cerebrale dei partecipanti. Ecco perché è giunto il momento di rileggere i processi di apprendimento uscendo dal perimetro proprio della pedagogia per approfondire gli studi sulla coscienza e sul come e perché noi siamo la nostra coscienza. Nella ridda di processi mentali che albergano nel nostro cervello alcuni, per ragioni che non sappiamo, accedono alla nostra coscienza cambiando natura. È nostra intenzione pertanto avviare una riflessione seria sulla differenza tra noi esseri umani, dotati di coscienza, e gli altri viventi, per i quali più che ipotizzare la presenza o l’assenza della coscienza si può approfondire quelli che Darwin definiva differenze di grado, non di genere. Questo ci consentirebbe di comprendere meglio i molteplici legami che connettono, all’interno del concetto di formazione, le tecniche di addestramento a quelle dell’insegnamento fino allo sviluppo e al divenire. Lo scopo è quello di rafforzare la nostra competenza di generatori di benessere individuale e diffuso comprendendo meglio, con l’ausilio delle neuroscienze, la relazione tra mente e cervello. Abbiamo ipotizzato un percorso che parte dalla relazione tra persona e bellezza, ovvero dall’attivazione dei circuiti dopaminici del piacere, per poi proseguire con l’analisi della soddisfazione dei bisogni del piccolo gruppo all’interno dei costrutti socio-tecnici delle organizzazioni fino allo studio di come la consapevolezza dei pensieri lenti e pensieri veloci che caratterizzano la nostra interazione sociale possono convivere tra razionalità delle scelte economiche e possibilità di esprimersi e realizzarsi come persona. Il cervello è un organo che prende tante cantonate, per questo è indispensabile che la razionalità chieda aiuto dell’emotività.
SABATO 9 NOVEMBRE
MATTINA 9.00 – 11.00 LA SOCIETÀ E IL GRANDE GRUPPO: DALL’ESTENSIONE DELLA RAPPRESENTAZIONE DEL CORPO NELLO SPAZIO ALLA NEUROECONOMIACORRADO SINIGAGLIA – Filosofo della Scienza Il ruolo del corpo nella costruzione dell’esperienza Il cervello rappresenta il nostro corpo e le sue estensioni nello spazio. Così le nostre azioni si plasmano in funzione delle nostre percezioni dell’estensione del nostro corpo nello spazio. Rilevanza sociale dei temi di identità e della conoscenza. Implicazioni della teoria dei neuroni specchio sulle pratiche dell’intersoggettivitàMATTEO MOTTERLINI – Filosofo Economista – Intervento videoregistrato Economia cognitiva e neuroscienze Le basi neuro-biologiche della razionalità umana attraverso lo studio dei correlati neurali dei processi decisionali in contesti economico-finanziari con particolare attenzione al ruolo delle emozioni, del rimpianto e dell’apprendimento sociale. È possibile generare il substrato su cui fondare politiche pubbliche più efficaci?GIULIO GIORELLO – Filosofo della Scienza L’uomo nella società Come la filosofia della scienza può fornire informazioni utili alla formazione per migliorare il benessere della collettività 11.30 – 12.30 DOMANDE DAL PUBBLICO
12.30 – 13.30 RESTITUZIONE DA PARTE DEI RELATORI Coordina GIUSEPPE ROMANIELLO – Consigliere Nazionale AIF | Direttore Generale Unibas
13.30 – 14.30 CONCLUSIONI: TAVOLA ROTONDAEDOARDO BONCINELLI – Genetista | Presidente del Comitato Scientifico ANTONELLO CALVARUSO – Economista | Ideatore della Neuroformazione MAURIZIO MILAN – Manager | Presidente Nazionale AIF SILVANO TAGLIAGAMBE – Filosofo della scienza
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