L’Agenzia
Spaziale Italiana e Telespazio hanno inaugurato a Matera la mostra
“Mediterranea – Visioni di un mare antico e complesso”.
Parte
integrante del programma di Matera Capitale Europea della Cultura
2019, l’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Matera
Basilicata 2019 e dal Polo Museale della Basilicata insieme
con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Telespazio, una joint venture
tra Leonardo (67%) e Thales (33%).
La mostra, realizzata a cura di Viviana Panaccia al Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” di Matera, sarà aperta al pubblico fino al 19 gennaio 2020 (ingresso con Passaporto per Matera 2019).
“Mediterranea”
intende raccontare la storia, la bellezza, i popoli, i miti di questo
continente marino, ma anche le insidie e i contrasti che oggi lo
minacciano. Il percorso espositivo offerto ai visitatori rappresenta,
infatti, il Mediterraneo in tutta la sua complessità, attraverso la
narrazione della sua storia con immagini satellitari inedite,
elaborate da e-GEOS (una società ASI/Telespazio), foto, video e
installazioni site-specific di
straordinario impatto emotivo, in una perfetta sintesi tra scienza e
arte, tra passato e presente.
‘Un
futuro molto antico, è la sintesi di Matera come città e come
patrimonio culturale”, ricorda Giorgio
Saccoccia,
presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “La mostra
Mediterranea, che con Telespazio abbiamo inaugurato, in
collaborazione con il Polo Museale della Basilicata e la Fondazione
Matera 2019, è un po’ il racconto di un passato orientato al futuro
e rappresenta il connubio tra tradizione millenaria e luogo di grande
tecnologia dove si enfatizza il contrasto fra un luogo rupestre come
i sassi e un centro all’avanguardia come quello di Geodesia Spaziale
dell’Agenzia Spaziale Italiana. La mostra riassume questi stati di
contrasto che sono l’essenza totale del bacino del mediterraneo, che
è la nostra culla, linfa della nostra cultura che dobbiamo
preservare e tutelare. Lo spazio con le sue tecnologie è in grado di
mettere in campo e sostenere le azioni e le attività necessarie per
uno sviluppo sostenibile e la tutela di tutta l’area”.
Luigi
Pasquali,
Coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e Amministratore
delegato di Telespazio, ha dichiarato: “Sono molto felice
di inaugurare a Matera una mostra di grande interesse, con la quale
Telespazio e ASI vogliono sensibilizzare il pubblico su importanti
tematiche legate al Mediterraneo. Le immagini satellitari ci
conducono nei luoghi che hanno segnato la storia e l’evoluzione del
nostro mare, e richiamano l’attenzione sulle emergenze che sta
affrontando, prima fra tutte quella ambientale. La mostra rientra
nelle numerose iniziative promosse da Leonardo nel segno della
contaminazione tra discipline scientifiche e umanistiche”.
“La
mostra contiene tre elementi di importante continuità con il
programma di Matera 2019 – spiega il Direttore della Fondazione
Matera Basilicata 2019, Paolo
Verri
-. Innanzitutto consolida le relazioni tra Fondazione, Polo Museale e
città di Matera con Asi e con Esa. Dopo la mostra su Marte e le
attività per il cinquantenario della discesa del primo uomo sulla
Luna, “Mediterranea” certifica che Matera è il luogo più adatto
dove parlare di presente, di innovazione, di osservazione della
terra. Inoltre attesta che la scelta di parlare di Futuro remoto era
quanto mai centrata. Infine, che tra i principali scopi di una
capitale europea della cultura c’è quello della formazione
permanente con strumenti inusuali ed efficaci come le mostre
interattive”.
Dalle
antiche città-porto alle isole del mito, dalle coltivazioni tipiche
dell’ulivo, del grano agli sforzi fatti nei territori nordafricani
per guadagnare campi coltivati al deserto: la mostra evidenzia le
potenzialità dell’osservazione satellitare, e in particolare della
costellazione COSMO-SkyMed, per lo studio dei problemi ambientali e
come strumento privilegiato per una diversa gestione del territorio e
del suolo e il contrasto al loro degrado: per una agricoltura
sostenibile e più produttiva, per un uso intelligente delle risorse
idriche, per lo studio dei fenomeni derivanti
dai cambiamenti climatici.
Le
immagini dei satelliti forniscono anche dati estremamente utili su
temperatura superficiale del mare, acidificazione delle acque,
umidità del terreno, salute delle piante. Aiutano la navigazione
fornendo dati di posizionamento precisi e nelle emergenze ambientali
rappresentano uno strumento fondamentale per la protezione civile
nella gestione dei soccorsi.