Libri, passione, impegno sociale: la storia del premio Campiello è la storia della letteratura italiana. Oggi non è solo un premio, è un evento, è un percorso e un progetto che ogni anno sostiene canoni letterari.
Ieri pomeriggio, nello splendido scenario di Casa Cava a Matera ha fatto tappa per la prima volta nella città dei Sassi il road show del Premio Campiello – un dialogo continuo da Nord a Sud per avvicinare chi scrive e chi legge – grazie a Confindustria Basilicata, Confindustria Veneto e Fondazione Matera Basilicata 2019.
Dopo i saluti del presidente di Confindustria Basilicata Pasquale Lorusso, del presidente di Confindustria Veneto Matteo Zoppas, del sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e dell’assessore comunale alla Cultura Giampaolo D’Andrea, i finalisti della cinquantasettesima edizione del Campiello si sono presentati alla città dei Sassi intervistati da Angela Salvatore.
Sono Francesco Pecoraro con Lo stradone (Ponte alle Grazie), il racconto di una persona con una formazione novecentesco che osserva la contemporaneità dal marciapiede fuori di casa; Laura Pariani con Il gioco di Santa Oca (La Nave di Teseo) in cui il mondo della magia del mondo contadino nella metà del Seicento narrato da Pulvara, una camminante che fa parte della banda dei pitocchi, gruppo di contadini che si ribella ai nobili e alle prepotenze del clero; Andrea Tarabbia con Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri) che con un gioco colto e irresistibile, tra manoscritti ritrovati e chiose di Igor’ Stravinskij − che nel Novecento riscoprì e rilanciò il genio di Gesualdo − costruisce un romanzo importante, destinato a restare; Giulio Cavalli con Carnaio (Fandango): un incubo di carne e soldi, la profezia di un mondo prossimo, in cui l’ultimo passo verso l’abisso è già alle nostre spalle; Andrea Tarabbia con La vita dispari (Einaudi): la pirotecnica, profonda ed esilarante parabola umana di un ragazzino che vede solo una metà del mondo, destinato a diventare un adulto che vive solo a metà.
Il 14 settembre nel teatro La Fenice di Venezia una giuria di 300 lettori anonimi selezionerà il vincitore.
Rossella Montemurro