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CASA CAVA PRESENTA
PROMOSSA DALL’ASSOCIAZIONE ITALIADECIDE
E DALL’ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA TRECCANI
DOMENICA 27 SETTEMBRE
Ore 10:00
“I progetti di Ferrovie dello Stato Italiane per il Sud. Matera-Roma, Matera-Bari, connessioni per Matera”
con Michele Mario Elia amministratore delegato FSI S.p.A.
e Giuseppe De Tomaso direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno”
Il Sud è una priorità per il Gruppo FS Italiane. A dimostrarlo, una lunga lista di progetti e di impegni, tra i quali le due tratte Alta Velocità/Alta Capacità, Napoli-Bari e Palermo-Catania-Messina. Sul fronte del servizio, le FS Italiane hanno portato il comfort del brand Frecciarossa anche sulla dorsale Adriatica. I nuovi progetti che riguardano i collegamenti di Matera verranno illustrati dall’a.d. Michele Mario Elia nel corso della intervista pubblica che verrà condotta da Giuseppe de Tomaso, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno.
>> PRENOTATI PER QUESTO EVENTO
Ore 11:30
“Memorie della nazione e memorie dei cittadini”
con Ernesto Galli della Loggia storico, editorialista del “Corriere della Sera”
Differenza tra le due memorie. L’attuale prevalenza della memoria dei cittadini sulla memoria della nazione (il caso delle recenti celebrazioni della Prima guerra mondiale): ragioni e pericoli. A che cosa serve la memoria pubblica: suoi usi buoni e cattivi. La costruzione di un’identità collettiva attraverso il nesso memoria-identità e il nesso memoria-valori. Necessità della memoria e opportunità dell’oblio. Abbiamo bisogno di una tradizione? Il significato del passato e dell’idea di continuità storica. Il significato del passato per la politica. (E. G. d. L.)
>> PRENOTATI PER QUESTO EVENTO
Ore 16:00
“Ernesto De Martino, 50 anni dopo”
con Sandro Cappelletto
Poiché quest’anno ricorre il cinquantenario della morte del grande antropologo, appare ovvio considerare questo mio contributo come un ricordo dello studioso e della sua opera. C’è tuttavia un secondo – e più interessante – aspetto da esaminare, vale a dire la concezione demartiniana della memoria. E come studioso del mondo della magia, del lavoro del lutto e del pianto rituale, dell’esorcismo della taranta poi cristianizzato come esorcismo paolino, de Martino è universalmente considerato un grande studioso della cultura magico-religiosa tradizionale e della sua memoria popolare. C’è ancora un altro livello teoretico nella concezione demartiniana della memoria, che è stato scarsamente approfondito: è quello dello statuto culturale attuale di quegli stessi istituti magicoreligiosi. Ad essi de Martino non risparmia definizioni poco esaltanti: sono “relitti”, “lacerti”, brandelli di istituti culturali ormai disgregati. Perché dunque è così vivo l’interesse contemporaneo che ancora li investe? Lontanissimo (e molto critico) nei confronti di ogni esotismo e di ogni feticismo che riguardi il mondo popolare, de Martino ha dato a questo quesito una risposta estremamente originale e di grande attualità: ed è in quest’ottica che la ripropongo alla discussione. (A. S.)
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