“La libertà politica è legata alla libertà economica e la democrazia senza la giustizia sociale sarebbe una chimera o una truffa. Accanto a quella che fu detta la democrazia formale bisogna costruire la democrazia sostanziale, riformare cioè la struttura sociale.” Le parole di De Gasperi testimoniano la sua lungimiranza, di pari passo con un’attenzione particolare rispetto alla questione meridionale. La figura del grande statista è stata protagonista nei giorni scorsi a Matera con la tappa del road show celebrativo dell’Anno degasperiano 2024. Si tratta di una serie di eventi e incontri in alcune città italiane per ricordare i 70 anni dalla scomparsa del fondatore della Democrazia cristiana.
“De Gasperi e la giustizia sociale” è stato il tema affrontato dal Prof. Donato Verrastro, Professore associato di Storia contemporanea presso l’Università della Basilicata, e dal dott. Paolo Alli, Segretario Generale della Fondazione De Gasperi.
Dopo i saluti del Direttore Generale dell’APT Basilicata dott. Antonio Nicoletti, del consigliere della Provincia di Matera. dott. Pasquale Doria e dell’assessore comunale dottoressa Angela Mazzone in rappresentanza del sindaco, si è entrati nel vivo del dibattito esaminando alcuni passaggi fondamentali dell’opera degasperiana. In particolare, la ricostruzione del dopoguerra, la giustizia sociale contro le derive di destra e sinistra, la coesione nazionale, le politiche per il Sud e la Cassa per il Mezzogiorno che dotò il Sud di infrastrutture e servizi fino a quel momento inesistenti e diede avvio al percorso della riforma agraria.
Sono state ricordate dal prof. Verrastro gli avvenimenti strettamente legati all’attenzione di De Gasperi nei confronti di Matera: la visita nei Sassi del 23 luglio 1950, accompagnato dal giovane deputato lucano Emilio Colombo, il giorno in cui fu approvata la Legge speciale numero 619 sui Sassi di Matera, 17 maggio 1952. Alcide De Gasperi tornò a Matera il 17 maggio del 1953 (un anno dopo la promulgazione della legge di risanamento dei Sassi) per l’inaugurazione e la consegna delle prime chiavi agli abitanti del borgo La Martella, progettato e finanziato con i fondi dell’Unrra-Casas. Partecipò anche alla chiusura simbolica di una casa-grotta nei Sassi liberata da una famiglia trasferita proprio a La Martella. Infine, visitò l’area in cui sarebbero state costruite le nuove case rurali del borgo Venusio.
In sostanza, De Gasperi riuscì a dare un nuovo volto al nostro Sud e ripercorrere la sua opera in relazione al Meridione significa, ogni volta, anche riflettere sulla grandezza di una figura umana e politica probabilmente ineguagliabile.
Il convegno è stato organizzato in collaborazione con IASEM – Istituto Alti Studi Euro Mediterranei, presente ieri il presidente Giuseppe Papaleo – e con il Dipartimento per l’Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale dell’Università degli Studi della Basilicata.
Ha avuto il patrocinio gratuito della Presidenza del Consiglio regionale della Basilicata, della Provincia di Matera e del Comune di Matera e il contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.
Il convegno ha avuto il supporto degli sponsor istituzionali Intesa San Paolo ed Enel e il sostegno della Fondazione Cariplo.